Programma speciale per l’istruzione e la formazione negli Istituti Penitenziari e nei Servizi Minorili della Giustizia

Un programma che prende a cuore il reinserimento nella società dei giovani che scontano una pena, attraverso l’istruzione e la formazione, tenendo conto dei loro contesti sociali

Dal 25 ottobre 2018 è operativo il “Programma speciale per l’istruzione e la formazione negli Istituti Penitenziari e nei Servizi Minorili della Giustizia Programma speciale per l’istruzione e la formazione negli Istituti Penitenziari e nei Servizi Minorili della Giustizia”, che prende a cuore il reinserimento nella società dei giovani che scontano una pena, attraverso l’istruzione e la formazione, tenendo conto dei loro contesti sociali.

Il progetto nasce a seguito di un protocollo sottoscritto tra USSM, dall’Istituto Penale per i Minorenni (IPM) di Palermo, dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia (USR), dal Centro Permanente Istruzione Adulti (CPIA) Palermo 1 e 2, dal Comune di Palermo – Assessorato Politiche giovanili, Scuola, Lavoro Salute, dall’Agenzia per il Lavoro La Linea della Palma, dall’Associazione “Inventare Insieme”, dall’Associazione Centro Studi Opera Don Calabria, da Al Azis Cooperativa Sociale, da UISP Unione Italiana Sport per tutti e dal CIRPE Centro Iniziative Ricerche Programmazione Economica.

L’obiettivo principe dell’accordo è il reinserimento sociale dei giovani adulti dai 16 ai 25 anni sottoposti a procedimenti penali, nella consapevolezza dell’importanza della costruzione di un sistema integrato che prenda in carico il minore colpito da un provvedimento penale accompagnandolo nelle sue scelte di acquisizione di competenze, dando così possibilità concrete di inserimento lavorativo e sociale volte a favorirne una crescita che lo renda consapevole e attore delle sue scelte.

I diversi step del progetto vedono la presa in carico del minore da parte di una équipe di orientamento e vanno dalla definizione del patto formativo individualizzato all’attività di sostegno e accompagnamento, attraverso il tutoraggio, nei percorsi di istruzione e formazione professionale, sia in area penale interna che esterna del settore minorile ,attraverso un sistema di collegamento tra scuola-formazione-impresa per agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro.

Si tratta di un progetto espressione di un cambiamento di cultura organizzativa: non più una cultura autoreferente ripiegata su sé stessa, ma flessibile e aperta alle sinergie. Gli enti di formazione, infatti, di concerto con l’Agenzia per il lavoro e le istituzioni pubbliche, sono in grado di fornire un apporto qualificato ai soggetti interessati per favorire l’acquisizione e il recupero di abilità e competenze individuali, attraverso percorsi di formazione, stage e tirocini.

Questo progetto si inserisce pienamente nell’ottica della pena intesa come “rieducazione e riabilitazione”; il carcere, pertanto, non più visto esclusivamente come luogo di espiazione della pena e punizione, ma – anche – come opportunità di autovalutazione degli errori commessi, nonché di crescita, formazione e orientamento. Un luogo, soprattutto, dove “imparare un mestiere” capace di consentire il reinserimento in un contesto sociale definitivamente basato sulla legalità.